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Questione di leadership. L’Europa impari dalla Cina

cina Ue
Non si spegne la discussione sulla crisi dell’Europa e sul rapporto tra leadership nazionale e sovranazionale. In un intervento di Paola Subacchi, direttore della ricerca economica del think tank Chatham House, dall’eloquente titolo “European leadership is limp, but Merkel on steroids is not the answer” (La leadership europea è molle ma la Merkel potenziata non è la risposta), l’autrice fa notare che si avverte “un senso di frustrazione e impotenza nell’assistere all’evolversi della crisi dell’Eurozona” e “c’è un’innegabile mancanza di carisma nell’Europa di oggi”.
 
In questo contesto, il ruolo di sempre maggior peso decisionale assunto da Angela Merkel è visto da due prospettive differenti: “Il nord Europa loda la sua intransigenza mentre il sud l’ha criticata per avere imposto misure draconiane nei rispettivi Paesi. Nessuno l’ha comunque mai elogiata per le sue abilità da leader o il suo carisma”. Ma, si chiede l’analista, “è davvero la leadership l’ingrediente ‘mancante’ per dare forma a un’unione di Stati come l’eurozona, in cui 17 Paesi dividono la stessa valuta e la stessa politica monetaria come eguali?”
Secondo Subacchi, “Una Merkel potenziata sarebbe inaccettabile per gli altri Stati membri e problematica per la stessa Germania. I governi dell’Eurozona non hanno interesse in una leadership intensificata, non importa quanto carismatico sia la guida o quanto efficace alla risoluzione della crisi”.
 
Il punto per l’Europa è un altro e cioè quello di “ottimizzare il processo decisionale per migliorare l’efficienza e ridurre la possibilità di esiti confusi”. Per fare ciò, si legge ancora nel testo, “le decisioni da prendere dovrebbero essere adattate alla criticità della situazione, la comunicazione migliorata per evitare di mandare messaggi conflittuali che confondono i mercati e minano la credibilità e soprattutto, i governi dovrebbero evitare di contraddirsi l’un l’altro per fare punti a casa. I leader europei – conclude Subacchi – dovrebbero imparare dalla leadership cinese come sviluppare una visione di lungo termine e come agire in modo coeso”.


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